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La grotta di roccia di San Sebastiano

di Raimonda Rossi

La grotta di roccia di San Sebastiano è una cavità di origine tettonicocarsica che si apre sulle falde del versante meridionale del Monte Massico, il rilievo che delimita il settore settentrionale della grande depressione tettonica della piana campana (Graben Campano). Grazie a scavi dell’Università “Sapienza” di Roma che hanno portato alla luce resti di fauna e manufatti litici in pietra e selce è stato possibile documentare una frequentazione preistorica intensa e continua delle pendici del Monte Massico. Essa documenta, con la sua ricchezza di evidenze archeologiche, un sistema di popolamento molto intenso durante diverse fasi della preistoria già riscontrato nel corso di diverse campagne di ricognizione che si riferiscono alle fasi iniziali (Arivito) e a quelle successive del Paleolitico superiore (Incaldana - Roccia San Sebastiano), al Neo-Eneolitico (Arivito, Starza, Bagni Solfurei, San Pietro) e all’età del Bronzo (Bagni Solfurei, Sant’Eufemia). La grotta di Roccia San Sebastiano, attualmente, rappresenta l’unica testimonianza di frequentazione paleolitica indagata stratigraficamente nel territorio compreso tra il litorale settentrionale della Campania e la costa meridionale del Lazio. Costituisce, grazie al numero delle evidenze, una delle testimonianze più importanti di frequentazione gravettiana in Italia meridionale ed è una preziosa testimonianza delle fasi finali del popolamento neandertaliano e del primo arrivo dell’homo sapiens non solo nell’ Italia meridionale ma anche nell’Europa occidentale. Le ultime campagne di scavo, in particolare, hanno permesso di indagare i livelli musteriani da cui proviene un molare deciduo di bambino neandertaliano.

Nel Museo Civico archeologico Biagio Greco di Mondragone sono esposti numerosissimi reperti che testimoniano una notevole industria litica costituita da nuclei, schegge, punte e raschiatoi, ottenuti prevalentemente su selce ma anche su quarzite e calcare. Affascinante è una conchiglia di Cyclope forata per uso ornamentale. Nella grotta di Roccia San Sebastiano sono stati rinvenuti anche piccoli oggetti con tracce di attività artistiche e manifestazioni di arte parietale, cioè tracce di attività artistiche su “parete” come  un frammento di ciottolo di arenaria che presenta il profilo inciso di un corno di Bos primigenius, che ricorda la testa di bovide incisa di profilo su un ciottolo rinvenuto nel deposito paleolitico della Grotta delle Mura presso Monopoli, in Puglia. Fra i reperti esposti vanno notati alcuni frammenti di ossa che presentano evidenti tracce di tagli e incisioni effettuati con manufatti di selce. Più numerose ed interessanti sono le evidenze di arte parietale costituite da segni tracciati sulle superfici naturali della grotta. In un’area ben circoscritta all’interno della grotta, una stalagmite, localizzata in un punto difficilmente visibile, è stata segnata da una serie di incisioni parallele tra di loro. Nello stesso settore su una stalagmite è visibile una macchia di colore rosso, che potrebbe essere dovuto all’uso di un colorante a base di ocra rossa. La grotta di roccia san Sebastiano è importante soprattutto perché evidenzia i primi segni di “modernizzazione” del Paleolitico superiore manifestato dal fatto che gli ultimi neandertaliani che hanno occupato al grotta avessero iniziato a sviluppare una certa sensibilità artistica testimoniata anche dagli ornamenti rinvenuti e, forse, un principio di utilizzo della stesa per riti legati alle prime forme di magia.

Collina C., Benazzi S., Marciani G., Oxilia G., Piperno M., Repola M. 2020a, La Grotta paleolitica di Roccia San Sebastiano (Mondragone, CE). Nuovi dati e valorizzazione del patrimonio, in A. Carcaiso, M. Musella (eds.), Patrimonio di conoscenza. Le terre del Massico (Mondragone 2018), Mondragone, Museo civico archeologico Biagio Greco, 11-24. Collina C., Fiore I., Gallotti, R., Pennacchioni M., Piperno M., Salvadei L., Tagliacozzo A. 2008, Il Gravettiano di Roccia San Sebastiano (Mondragone, Caserta), in M. Mussi (ed.), Il Tardiglaciale in Italia. Lavori in corso (Roma 2006), BAR International Series 1859, Oxford, Archaeopress, 133-143. Collina C., Gallotti R. 2007, L’industria litica di Grotta di Roccia San Sebastiano (Mondragone, Caserta). Risultati dello studio tecnologico, in Atti XL Riunione Scientifica Strategie di insediamento tra Lazio e Campania in età preistorica e protostorica (Roma-Napoli-Pompei 2005), Firenze, IIPP, 331-347. Collina C., Marciani G., Martini I., Donadio C., Repola L., Bortolini E., Arrighi S., Badino F., Figus C., Lugli F., Oxilia G., Romandini M., Silvestrini S., Piperno M., Benazzi S. 2020b, Refining the Uluzzian through a new lithic assemblage from Roccia San Sebastiano (Mondragone, Southern Italy), «Quaternary International» (https://doi. org/10.1016/j.quaint.2020.03.056). Collina C., Piperno M. 2018, La Grotta di Roccia San Sebastiano. Nuovi dati sulla sequenza paleolitica, in A. Carcaiso, M. Musella (eds.), Patrimonio di conoscenza. Le terre del Massico (Mondragone 2018), Mondragone, Museo civico archeologico Biagio Greco, 14-21, Calattini, 1998 

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