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Chiesa di S. Nicola

La chiesa fu realizzata a partire dal 1954, per interessamento del parroco del tempo, l’indimenticato Don Adelchi Fantini. L’ubicazione di questo grande edificio sacro, al quale è annesso un ampio complesso parrocchiale, è avvenuta su un esteso lotto di terreno posto lungo la strada che attraversa l’antico casale di San Nicola, all’ingresso del luogo urbano, giungendo dall’antica “Terra di Mondragone”, oggi quartiere “Piazza”. Il lotto rappresentava ancora una piccola distanza dall’antica terra murata, che il complesso andò a colmare, insieme ad una serie di edifici che conducevano al corso Vittorio Emanuele e al luogo ove era ubicata l’antica Porta di san Nicola.

Il progetto di chiesa e annessi fu affidato all’architetto romano Gaetano Rapisardi, ideatore, tra l’altro, della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “La Sapienza” e della chiesa di San Giovanni Bosco a Cinecittà, di cui la chiesa mondragonese riproduce in scala minore i lineamenti.

Il progetto risultò alquanto ambizioso rispetto alle somme esigue che il canonico possedeva e per far fronte alle spese don Fantini dovette ricorrere anche alle offerte dei numerosi emigranti mondragonesi in America. L’edificio è arretrato rispetto alla strada, per ricavare una piccola piazza antistante con funzione di raccolta dei fedeli durante le manifestazioni religiose.

Sulla piazza si apre il prospetto, costituito da un portico sormontato da un piano attico. In lontananza spicca l’imponente cupola, la cui impostazione rinvia vagamente alla soluzione adottata per la Cappella Pazzi del Brunelleschi a Firenze nel 1429.

Originariamente, al di sotto del portico vi erano cinque ingressi (che oggi solo stati ridotti semplicemente a tre, posti nella zona centrale) che consentivano l’ingresso nella zona di culto, costituito da un grande spazio a pianta quadrata sormontato dalla cupola, con intorno diverse cappelle ospitanti sculture di santi (tra queste spicca una grande scultura lignea raffigurante l’Assunzione della Vergine, opera pregevole del XVIII secolo). In testa vi è l’abside, sulla cui parete di fondo si trova un grande altare in marmi policromi, sormontato da un crocifisso ligneo. Alle spalle della zona absidale è ubicata la torre campanaria in cemento armato, chiusa all’estremità da una vela in bronzo.

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